Lectio Brevis Complexus Piano

13243782_1737548949856216_16304958174239141_oCreatività, immaginazione, improvvisazione, estraniazione… divenire complice con il proprio strumento nel creare empiriche partecipazioni ricche di suggestioni; musica, o meglio suoni che si mostrano alla sola sublimazione tra l’interprete e il proprio strumento. La postura, il contatto, le dita, il respirare, forse la più trasgressiva vicinanza che ne amplifica l’emozione di essere attore e trait d’union creativo. Il buio, il silenzio distanziano l’orizzonte divenendo infinito, quello stesso sentimento che lega l’uomo fissandolo alla terra purché possa osservare il cielo. E l’artista, pianista o compositore si consuma… “al diavolo quel troppo angusto tavolo che produce numeri concatenati a suoni neutri, dove la penna scorre sospettamente veloce”. Abbracciando il pianoforte avrai l’intuizione e la consapevolezza che il vibrare non produrrà il solo suono ma l’estemporaneo allineamento della tua anima con il mondo circostante reale, pur se nella più completa estasi improvvisativa; nella realtà, incontri da incubo al cospetto di una incomprensibile incolore tastiera dal solo contatto con le dita che domandano del loro ruolo o posizione fronte un orizzonte senza apparente speranza. Un sol suono una magra melodia, più suoni una accattivante armonia, uno spunto, quel divino spirito creativo che dipana il più intimo pensiero che altrimenti non sarebbe mai nato. Credere, approfondire, pretendere… chissà, come esorcizzare l’infallibilità del gesto o dichiarare la nostra intima pigrizia, forse estremo ultimo delirio della più esuberante presunzione.

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Esecuzione di “Meet me in Paris” presso i Musei Vaticani

Concerto del 17 giugno 2016 presso “I Musei Vaticani” in Roma

Interpretazione di “Meet me in Paris” di Maurizio Furlani, per sax e pianoforte

del Duo Nanni – D’Augello

“Meet me in Paris”

ScansioneUn giorno ti chiesi di incontrarmi a Parigi al Jardin des Tuileries vicino l’Arc de Triomphe du Carrousel. L’attesa era ornata da foglie precipitanti gli alberi e dagli ultimi fiori, rare gocce di pioggia cadenzavano gli infiniti minuti che mi separavano da te, alternando passione e la più apparente quiete.Vidi il tuo viso apparire dall’Allée de Diane e quell’attimo mutò la brezza in vento e gli alberi tutti diedero vita alla più funambolica danza accompagnata in precario equilibrio da un musicista di strada.Ti cinsi la vita e ti feci girare e girare ancora fino allo stordimento dei sensi e cedemmo all’improvviso su di una panchina nei più misteriosi e teneri baci. Il tempo concesse il dilatare dello spazio e pur senza parole, fu subito amore.

mauriziofurlani

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Tre anni di Poesia, Aracne Editrice

Tre anni, tre sillogi, tre paesaggi contaminati da fattori esistenziali di opposta natura.

“Poesie dell’ippocampo” il luogo dove dimorano i ricordi, del 2015. Tema: la memoria, le immagini che riaffiorano dal profondo labirinto della mente, mostrando virtù, delusione, gioia e odio in un confronto a volte difficile.

“Parola di uomo” l’indisciplinata consuetudine di amare la vita disprezzandone il contenuto, del 2014. Una raccolta appassionata sul discriminante rapporto conflittuale tra la l’uomo e la donna.

“Poesie di tutto l’amore”, quando la sofferenza sublima nella felicità, del 2013 già pubblicata da Aracne editrice. Un quotidiano diario in cui le esperienze più laceranti si legano per dare vita ad una graduale rinascita.

Tre anni di poesia, una controversa ed intima galleria personale di eventi collegati fra loro dal tempo, inseriti in qualche sporadico luogo che ne amplifica la suggestione. Tre anni di incontri, alcuni falliti altri maturati, facenti parte della mia contraddittoria esistenza. Molti attori, quasi una folla di anime che mi circonda ed aiuta a “sublimare” le circostanze quotidiane in allusioni, in slanci letterali, densi di allegorica fantasia.

FullSizeRender 3 (1)-1Tre anni di poesia, un autoritratto in cui i contorni del dipinto sono fedeli al mio viso, ma la visione complessiva lascia libertà di interpretazione, come la poesia nasconde intimi spazi tra i suoi versi con diverse opportunità di traduzione di concetti seppur dislessici, provocatori, trasgressivi; comunque costruttivi.

Tre anni di poesia, parole che socchiudono emozioni che provengono “dal lato sereno del cuore”, ove l’incognita è il fil rouge che lega la mia vita a tante altre vite. Il consapevole risveglio ricompensa di struggente meraviglia, regalando disperse chiavi di lettura della medesima esistenza, mentre “vivo, muoio, rinasco e mi sopravvivono i ricordi”.

Maurizio Furlani

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Interpretazione di “Vero divertimento” di Maurizio Furlani, Università per Stranieri di Perugia

13237734_1741166519494459_8632941564917839091_nConcerto del 26 maggio 2016 presso “l’Aula Magna Università per Stranieri” in Perugia. 

Interpretazione di “Vero divertimento” di Maurizio Furlani, per ottetto di sax.

Direttore Roberto Todini

Vero divertimento “ composizione del 1998 per otto sax. Particolarmente ritmico e brillante, “fa il verso” alla nota forma musicale del Divertimento e diviso in tre parti molto diverse tra loro, alludendo a determinati standard della musica Jazz. La sua prima esecuzione fu presso il Conservatorio di Musica di Latina nello stesso anno della sua composizione.

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Martedìnmusica – XII Stagione di musica da camera

13116322_10208051663482769_2205424364051917632_oConcerto del 10 maggio 2016, presso l’Auditorium del Conservatorio di Musica Statale “O. Respighi” di Latina. Il Concerto “Sax & Friends” è ispirato all’amicizia che lega alcuni docenti di diverse discipline, alla Classe di Sax di Daniele Caporaso. I “martedìinmusica” in tale occasione, sono inseriti nella personale di Marcello Trabucco.

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